Thursday, 18 March 2010

confessions on the floor



me has dicho diva.
you called me diva.
tu, proprio tu, così primadonna. proprio tu mi hai chiesto "quando smetterai di fare la diva?!"
e mentre studio le tue ragioni mi ricordo di una amica d'infanzia, non era una bimba molto simpatica, anzi piuttosto noiosetta, ma lei aveva tutti i giochi possibili e immaginabili: non solo i più nuovi, ma anche i più belli e colorati. Suo padre glieli portava dai suoi interminabili viaggi. Andare a trovarla era poter giocare a qualsiasi cosa ti venisse in mente. Ovvio quasi mai ci andavo sola, perchè questa bimba non era molto fantasiosa e nemmeno divertente, però definitivamente i suoi giocattoli ne valevano la pena. Quando si è piccoli l'assenza di falso moralismo ci lascia vivere certe situazioni con molta più leggerezza e spontaneità... pensavo a questa bambina, e le sue magliette verde pistacchio, perchè mi rendo conto che sto giocando a fare lei. Siccome mi pare di essere una tipa noiosetta, o comunque priva di qualsiasi atrattivo, allora passo il tempo a tirare fuori quelli che penso essere i miei migliori giocattoli e te li faccio vedere... non so più come dirti di giocare con me, non lo so fare... un po perchè non so che parole usare un po perchè mi riempie di una certa tristezza il fatto che a te non venga mai in mente di giocare un po con me... e quindi appena ti vedo arrivare da lontano o appena il cane abbaia in cortile e io so che sei tu, tiro fuori tutti i miei giocatoloni piu appariscenti e li sistemo sulle scale, sul tavolo e anche sul divano. Ti aspetto sulla porta e con la precisione di una guida di museo nazionale ti faccio fare il tour di tutti i reperti che ho collezzionato in questa mia strana vita. Ti scandisco per bene i nomi delle località dalle quali provengono i reperti, ti illustro gli illustri che mi hanno consegnato le mie medaglie.
E sono noiosa. come un museo nazionale. e tu mi chiami diva.

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