Oggi è proprio una giornata uggiosa e grigia, proprio quasi autunnale, chiaro con il vantaggio che qui non farà mai quel freddo autunnale friulano, ragion per cui a me piace molto vivere qui. La stagione delle piogge mi ha sempre attratto molto, citando un detto mio mio proprio "La stagione delle piogge è introspettiva, ma non depressiva" che si riferisce al fatto che stando al nord italia in autunno prima o poi ti scappa un attimo (anche due) di depre profonda, che la gente imputa al grigiore e la pioggia. . . ma dopo anni di stagione delle piogge posso dire che non è così ... il grigiore plumbeo ha un suo fascino assolutamnte travolgente, per non parlare della pioggia che veramente risveglia una sanissima necessità di divano e lenzuola e tutto quello che ci puoi fare. Ma tutto questo è possibile vicino al tropico perchè comunque non ti devi seppellire sotto strati e strati di tessuti più o meno sintetici. Quindi magari piove e finisci sotto un portico a prendere un caffè e leggere un giornale mentre ti fumi tranquillamente una sigaretta. Questo è possibile perchè il clima ti fa uscire al portico con una felpa e al massimo un foulard, quindi gestirti il giornale, il caffè e la sigaretta TODO BIEN. Ma prova tu con la felpa, la controfelpa, il gilletino, la giacca e un minimo di sciarpetta (tutti amenicoli che ho usato in quel di pordenone fino a qualche giono fa!) a gestirti il voltapagine del quotidiano, la sigaretta e la tazza di caffè! Comunque tornando alla mia mattinata, sono uscita a comprarmi un pandulce per fare un po di colazione, anche se io ero tardi sulla tabella di marcia, lui, il signore del pandulce e atole dell'angolo de mi casa, è lì paziente che aspetta gli ultimi clienti.
Pensavo di trovarmi con una unica opzione, ma ahimè sorpresa no, c`era di tutto : concha, muffin, oreja, pan de pueblo, relleno de piña... lui li tira fuori uno per uno dalla scatola, formando una simpatica composizione sul piccolo banchetto di legno. Lui molto orgoglioso li guarda e poi guarda me e mi chiede: cual quieres? Lui non ha la più pallida idea che mi ha appena messo sul più grande conflitto dela giornata, spiegando di fronte a me tutto l'esercito del Risiko. Cerco di riprendere il controllo della situazione... ok serà la concha, ma no dai la concha.. sempre la stessa roba... in verità dal primo momento che ho visto el pan de pueblo l'ho voluto, ma il pan de pueblo cos`ha da offrirci, scusa? rispetto ala concha con la sua copertina chocolatosa... insomma non ce l'ho fatta. Li ho presi tutti e due. Non ce la potevo fare. Era un conflitto troppo intenso per il mio stato mentale e per il grigiore della giornata. Ed ero proprio contenta di averli presi entrambi. Ho persino pensato "che figa che sono, non ho paura di nessuno, perchè farsi problemi se dalla vita si può avere tutto!".. anzi dirò di più ho anche preso l'atole perchè dato il mio livello di stress appena avuto era già scesa la carica energetica necessaria per farmi del caffè. Molto orgogliosa prendo il mio sacchettino con tutto e salgo in casa a fare colazione. Ed eccoci a talvola, posto dove leggendariamente uno deve affrontare le cose. Un atole y los dos pan dulces. La verità è una. A colazione se ne mangia uno. No hay màs. Si può post porre un problema, dargli un appuntamento in un altro luogo sperando che il destino intanto faccia delle sue, ma non è così. Di pan dulce a colazione ce n'è uno e alla fine non è così difficile, perchè quando ti siedi a fare colazione e sei lì, non si può più rimandare, la decisione la prendi e con molta sicurezza e serenità! Adesso la concha è lì ancora dentro il sacchettino e fa niente. Forse me la mangerò più tardi, o forse no perchè non sarà più così soffice... ma questa mattina non era il suo momento... ci saranno altri momenti di piacere con lei o qualche altra concha per lei. Io volevo il pan de pueblo con i suoi semi di sesamo e la sua pasta gialla. L'ho saputo dal primo momento in cui il signore l'ha preso in mano per accomodarlo nella sua istallazione panettieristica. Ma ci piace crogiolargi nel dubbio, eccome se ci piace...persino con il pane...
Wednesday, 8 October 2008
to concha or not to concha
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