Wednesday, 23 December 2009

spedizione di lettera mai mandata.

mi manchi .
mi manchi e non ho le palle di dirtelo.
non ho le palle perchè mi sono cascate e cadute.
mi sono cascate un giorno di questo inverno neanche tanto lontano, era sera ricordo e io avevo voglia di vederti. tu no a me. e mi sono cadute. forse sarà stato il freddo, non sottovaluto il potere delle basse temperature sulle fragilità dei nostri corpi.
insomma mi sono proprio cadute e hanno cominciato a rotolare. non posso negare il mio disappunto al vederle separarsi da me e poi scivolare via. quindi mi faccio coraggio e comincio ad inseguirle, mentre loro guizzano tra tacchi alti e bagagli dimenticati.
scivola scivola vai via, non te andare. scivola vai via, via da me che suona suona lontano, ma solo nella mia testa . figurati se ti ricordi . sono cose che solo si ricordano le tipe come me (domanda : ma in giro ci saranno altre malate come me?). (risposta : non credo proprio) (risultato : uso improprio del plurale nel sostantivo "tipe") .
l'inseguimento per la cattura delle mie palle non è stato breve... loro vanno veloci, decise. e così io devo correre... al buio . strade e marciapiedi.
mi ritrovo in una stanza verde e rossa, gente che mi guarda -signori non è colpa mia, mi sono cadute, si sa`il freddo- e poi i ragazzi con le loro maglie lunghe fino al ginocchio e gli orecchini che brillano, e mi danno una sigaretta -thanx bros-.
finisco appesa a un telefono pubblico di fronte alla fermata di un tram. loro ormai sono sparite, sì loro, le mie care palle.
finisco per scolarmi l'ultimo goccio di birra nella bottiglia.
mi risveglio poche ore dopo nel letto di una fata.
fuori tutto è bianco. e sotto la neve un simpatico ragazzo mi serve un caffè e mi accompagna sulla sua vespa in stazione.
è da un po che non ti sento. da un po di più che non ti vedo.
mi manchi e non ho le palle per dirtelo.
adesso sai perchè.

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