Friday, 18 September 2009

Diario de Viaje - a la India : ch.ONE - Flight

Aeropuerto de Venezia, 21 Julio 2009, en la madrugada.
Mi madre a lado mio, totalmente en el papel de los viejos tiempos:intentando arreglar cosas por mi, como si no hubiera en estos años recorrido miles de kilometros por el aire, hablado con centenares de azafatas. Inclusive corre a decirme, justo antes de entrar al chequeo de los rayos X, que me acuerde de comprarle un regalo a mi hermana.
El vuelo: alemania todo bien: una niña sentada a mi lado - yo durmiendo .
Llegar a alemania fue un poco raro - no reconocì nada de ese aeropuerto que hace tanto tiempo ma llevò a la India. Además todo estaba raro : los tranfercentre abandonados y yo sin check-in. No sè como sucedió . Caminè sin pensar, en verdad sin hacer un pensamiento lógico. Y lleguè al lugar donde tenìa que llegar, al gate corecto jus like that. en fin fuerte. Una cola enorme. Todos indians.
Me compro un agua. Un puto asalto : tres euros treinta centavos por medio litro de agua.

Lo que pasò en alemania con el asalto del agua :
La tipa, la commessa, probabilmente esteuropea si sforzava molto di farsi capire in inglese con i clienti, poi quando è il mio turno molto tranquillamente mi parla in tedesco.
Mi dice che fa 3 euro trenta centesimi (quando invece c'è scritto 3 sul cartellino) le chiedo se ho capito bene e dice che si che per le tasse.
Ma la cosa che mi ha colpito molto è stata la scioltezza con la quale ha dedotto che io ero di lì somehow.

Me formo en la cola con los indians.
Despues de un rato llega una azafata alemana y dice que nosotros (refiriendose a mi y a otros 3 alemanes) nos tenemos que poner en otra cola, la de la izquierda.
Asì que los indians en su cola y los blancos en la otra...el genero de cosas que me cuesta entender.
By the way era anche saltato il sistema e quindi per esempio il mio biglietto è stato scritto a mano.
Dopo un po' cominciano a chiamare i numeri dei posti per salire... e li danno al contrario "dal 84 al 64" e così via.
Finalmente si sale in aereo .
Per mia poco piacvole sorpresa mi tocca un posto in mezzo a due uomini. Cosa che non mi piace mai.
Comunque mi siedo dicendomi che la volta che mi è toccato un volo di dieci ore con di fianco solo una donna è stato fra i peggiori (comparabile solo con il volo dei cinesi scalpitanti seduti proprio nei posti dietro il mio).
Poco dopo essermi seduta il tipo seduto di fianco alla finestra comincia a parlarmi. Odio le conversazioni con i compagni de asiento in aereo. Cerco comunque di rispondere cortesemente. Il tipo è un marpionazzo tipico: gordito, sinuoso, serpentoso y pesado. Mi fa tutta una conversazione molto sui generis, io cerco solo di essere gentile... come al solito penso che sia meglio sforzarsi di andare d'accordo anzichè essere scostanti e mala onda. Poi cerco di dormire. Non ci riesco molto e il volo tarda a partire... fa caldo e l'aria condizionata spara un misto di odore strano e fiotti di aria tiepida. Quando il volo finalmente parte, finalmente parte. Accendo la tele e micomincio a gardare un film.
Poco a poco mi sorge un sospetto che in breve è una certezza: il marpionazzo si sta masturbando.
Con una mano sotto la sottile copertina color beige fornita da Air India si tocca e si sfrega per corti tratti. Ad un certo punto tira fuori entrambe le mani, si stropiccia gli occhi, la faccia e avvicina le mani al naso. Riprende la posizione anteriore.Come al solito penso no, no, non puo essere così. Ma dopo un paio di guardate alla posizione della mano e studiato lo sviluppo ritmico del movimento, ne sono certa: il tipo si sta facendo delle veloci e intense sessioni segaiole.
Ed eccomi immersa nel problema di che fare. Il tipo a me non mi toccaa. Posso continuare a guardare il mio film, se non fosse che i suoi movimenti sono ogni volta più ingombranti ed entrano nel mio campo visivo. Che fare? Lo guardo in faccia e gli dico "State bene"? o "Volete una mano"?
Sempre queste situazioni mi risultano oltremodo imbarazzanti : se lo denunci è capace di dire "ma io non facevo niente!" quindi rimedio sulla soluzione più elegante e discreta: vado a chiedere un cambio di posto.
Mi piacerebbe parlare con una femmina, ma mi trovo invece uno steward sikh, con todo y turbante blu. Chiedo il cambio di posto, lui e` molto gentile ma non si sbilancia. Dalla disperazione sfodero la parola "unconfortable" per dire che qualsiasi posto sarebbe migliore di quello, che dove stò è proprio "SCOMODO". Mi stupisco della difficoltà che comporta dover dire che c'è un segaiolo che esercita il suo polso proprio di fianco a me. Per fortuna arriva un donnone di hostess avvolta nel suo saari di acrilico e mi dice che dovrebbe esserci un posto dietro.
Ed eccomi qua seduta sul corridoio di fianco a un tizio che si rimpilza di birra, salatini e film di Bollywood, rutta e canticchia la canzoncine dei musical. Che pace!

1 comment:

Unknown said...

fa molto ridere anche se dal vivo raccontando sei impagabile